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«Cracking» di Claudio Cojaniz A.P. Trio, tra lirismo, sperimentazione e divagazioni tematiche (Caligola Records, 2025)

Radio Roccella | 8 Giugno 2025

ARTICOLO SU DOPPIOJAZZ.IT

L’album si configura come una sintesi della poetica musicale di Cojaniz, capace di coniugare esplorazione armonica, profondità emotiva ed una capacità narrativa fuori dal comune. Ogni tassello del puzzle contribuisce a costruire una trama sonora stratificata, dove il trio dimostra una coesione ed una sinergia quasi telepatica.

// di Francesco Cataldo Verrina //

L’album «Cracking» rappresenta una solida e significativa pietra miliare lungo il tracciato discografico di Claudio Cojaniz, consolidando un percorso formativo ed evolutivo che ha attraversato oltre vent’anni di collaborazione con la Caligola Records. L’opera segna il ritorno del pianista al formato trio, in compagnia di Alessandro Turchet al contrabbasso e Luca Colussi alla batteria, già suoi complici in numerosi progetti precedenti, tra cui il primo album «The Heart Of The Universe» (2012). Questo ritorno alla formazione originaria appare non solo come un’evoluzione stilistica, ma anche come un atto di consolidamento della loro compliance umana ed artistica.

La coesione del trio si basa su un dialogo circolare, distinguendosi, oltremodo, per un’interazione sonora di straordinaria efficacia. Cojaniz, leader e compositore di tutti i brani, dimostra un’abilità cromosomica nel costruire paesaggi sonori che bilanciano lirismo e sperimentazione, proponendo un interplay quasi ammaliante, percepibile sin dalle prime battute. Questo stesso gioco di tensione e rilascio si ritrova nella title-track, «Cracking», che insieme a «Insomnia» e «Big Sur», costituisce una rielaborazione di materiali precedentemente trattati in «Blue Question» (2019) e in «Madeleine» (2024). Se valutiamo l’approccio compositivo, il lavoro di Cojaniz s’inserisce nel solco della tradizione jazzistica ma con una forte spinta innovativa, mostrando, ad esempio, come perfino un tema apparentemente semplice possa diventare veicolo di un’articolata improvvisazione, oppure esplorando sonorità vivaci che combinano influenze afro-caraibiche e determinano un suggestivo contrasto con la dolente malinconia di altre partiture dell’album. Registrato presso l’East Land Recording Studio di Cormons (Gorizia). «Cracking» affiora in superficie come un’opera di evidente maturità artistica, intenta a coniugare un abissale scandaglio espressivo con un’improvvisazione senza troppi legacci. La scelta di riproporre alcuni temi già sondati con differenti compagini testimonia la volontà del pianista di filtrare le proprie idee musicali attraverso una nuova lente interpretativa, affidata alla coesione e alla sensibilità del suo trio ideale. Per intenderci, «Cracking» diviene una summa delle diverse fasi della carriera di Claudio Cojaniz e soci. È importante sottolineare la produzione di Radio Roccella da sempre legata al Festival Jazz di Roccella Jonica , Suoni Mediterranei, per anni guidato dall’indimenticabile Vincenzo Staiano.

L’opener, «Carafa Sphere», è un omaggio implicito alla poetica di Thelonious Monk, evidenziando un contrasto tra una nervosa sezione ritmica e momenti di lirismo più disteso. Il tema iniziale introduce subito il concetto di doppiezza sonora, con passaggi che oscillano tra irregolarità ritmica e una sofisticata ricerca melodica. L’A.P. Trio si muove con sintonica collegialità, lasciando emergere una narrazione collettiva che si evolve in modo organico. «Old Blues» sancisce un ritorno alla tradizione che progressivamente si trasforma in qualcosa di più perlustrante. Cojaniz sfrutta la struttura del blues per portare a galla un’esecuzione fitta di sfumature e cromatismi che vanno ben oltre la semplice ripetizione di schemi noti, mentre dalla retroguardia Turchet e Colussi accompagnano con misura, lasciando spazio ad un pianoforte che si fa veicolo di progressioni armoniche mai scontate. «Toni e Maurizio», dedicato alla memoria di due amici scomparsi prematuramente, descrive uno dei passaggi più intimi e commoventi dell’album. La malinconia è palpabile nelle progressioni armoniche del pianoforte, con un dialogo raffinato tra le linee accordali del basso e della batteria che s’innesta con con garbo e delicatezza, generando un costrutto dal coinvolgente impatto emotivo, in cui la musica diventa strumento di ricordo e riflessione.

«Cracking», il brano che dà il titolo all’album, è un esempio perfetto dell’approccio compositivo di Cojaniz, in bilico tra costruzione tematica ed urgenza improvvisativa. L’influenza di Sphere (ossia Thelonious Monk) è ancora presente, ma filtrata da un linguaggio personale in cui gli accordi si scompongono e si ricompongono con una logica interna ben definita, dispensando un effluvio sonoro ricco di tensione e di sorprese armoniche. «Insomnia» si distingue per il suo carattere meditativo e introspettivo. Il pianoforte disegna linee melodiche sospese, mentre il contrabbasso e la batteria costruiscono un tessuto sonoro che enfatizza la dimensione onirica del brano. Dal canto suo, Cojaniz sembra voler esplorare il confine tra veglia e sonno, tra razionalità e flusso di coscienza, sviluppando un’aura di potente suggestione. «Piazza San Vittorio» è un componimento più vivace dell’album, con influenze che spaziano dal jazz sudafricano ai ritmi caraibici, generando un senso di leggerezza e spontaneità. Le figurazioni ritmiche della batteria di Colussi danno brio alla alla trama sonora, mentre il basso di Turchet contribuisce alla costruzione di un groove incisivo e tagliente. La solarità dell’insieme contrasta con la riflessività complessiva del concept.. «Big Sur» chiude i battenti con una tensione quasi colemaniana, evocando ambientazioni più astratte e surreali. Le progressioni armoniche sono meno prevedibili, lasciando emergere un senso di libertà normativa che porta il trio a districarsi su territori meno strutturati ed impervi: è un perfetto finale per «Cracking», poiché segna un punto di apertura, piuttosto che una chiusura definitiva, tanto che la musica, come il mare di «Big Sur», continua a fluire. L’album si configura come una sintesi della poetica musicale di Cojaniz, capace di coniugare esplorazione armonica, profondità emotiva e una capacità narrativa fuori dal comune. Ogni tassello del puzzle contribuisce a costruire una trama sonora stratificata, dove il trio dimostra una coesione ed una sinergia quasi telepatica. Cracking non è solo un nuovo capitolo della discografia dl pianista, ma una dichiarazione di intenti, un racconto in musica che si sviluppa con coerenza e sensibilità.

Recinsione da: https://doppiojazz.it/wp/2025/06/07/cracking-di-claudio-cojaniz-a-p-trio-tra-lirismo-sperimentazione-e-divagazioni-tematiche-caligola-records-2025/

 

Written by Radio Roccella





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